Omelia per la S. Veglia pasquale
11 aprile 2020
Carissimi,
spero abbiate attentamente ascoltato quanto l’angelo ci ha detto:
“Voi non abbiate paura!” (Mt 28,5).
Non dobbiamo avere paura. È vero, per molti la paura è l’elemento che blocca la vita, che rende invalidi. A volte ci portiamo dentro paure che hanno un peso enorme e ci influenzano la vita. Non abbiate paura, ci viene detto in questa notte! Certo, la risurrezione è una novità e da sempre le novità fanno un pò paura. Questa, però, è la novità di Dio per noi. Lasciamo cadere tutte le nostre paure.
“Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.” (Mt 28,6).
Gesù non è morto, è vivo. Non è rianimato, non è vivo nel nostro pensiero; è veramente presente anche se non ce ne accorgiamo. Nella Pasqua viene ribaltata la situazione della nostra vita, giunge qualcosa di talmente inatteso e inspiegabile da essere guariti e salvati.
“Ecco, io ve l’ho detto!” (Mt 28,7)
Sembra che l’angelo abbia una certa fretta nel comunicare questa notizia, quasi voglia dire: io ve l’ho detto, adesso tocca a voi!
Accogliamo allora l’invito dell’angelo! Adesso tocca a noi. Non possiamo stare fermi, non possiamo diventare vittime di questa brutta storia nella quale siamo tutti incappati, non possiamo essere divorati da un piccolo virus o essere schiacciati e vinti dal male che ormai è sconfitto con la croce di Cristo. Basta! Come pastore e guida di questa comunità, come l’angelo io vi dico: Da stasera si parte per essere “postini di vita”, dobbiamo far recapitare partecipazioni di vita! Si, un invito alla vita, così come si riceve l’invito per una festa.
La risurrezione è questione di vita per tutti noi. Anche noi partecipiamo a questa vittoria di Cristo. Anche noi siamo vivi grazie al Vivente. Cristo Risorto nella sua Pasqua continua ad incontrarci, bussa alla porta della nostra chiesa, passa nelle nostre strade silenziose, suona ai nostri citofoni, entra nelle nostre case e nuovamente si piega su questo impasto di fango che siamo noi, per comunicarci il suo soffio di vita.
Pasqua è esplosione di vita! Non una vita fatta di chiacchiere, di finte apparenze, di fragili promesse che puntualmente vengono demolite dalla nostra superficialità e infedeltà, ma una vita fatta di gioia, lealtà, onestà, responsabilità, fede, desiderio di pace. Una vita libera che ci fa dire: “Mi sento vivo perché Cristo vive in me!”
Carissimi amici della nostra comunità parrocchiale e cari amici tutti, il volto di Cristo Risorto è nel volto della Chiesa, di ciascuno di voi. Davanti ai miei occhi si presenta una chiesa vuota. Ogni giorno mi comunicate attraverso un messaggio o una telefonata che non vedete l’ora di ritornare a fare l’esperienza di Gesù Risorto nella comunità cristiana. Il Risorto vi dice grazie per la vostra generosità e carità. Il Risorto vi dice grazie perché state facendo Chiesa anche al di là del perimetro della chiesa. Il Risorto vi dice grazie per le molteplici attestazioni di affetto e vicinanza al vostro parroco. Grazie!
Da questa notte gridiamolo al mondo: “È Risorto! È un grido che nessuno riuscirà a zittire e nessuno riuscirà a smentire.
Alleluia ! Cristo è Risorto. È veramente risorto!