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BOLLA DI EREZIONE DELLA PARROCCHIA DEL SACRO CUORE DI GESU’
E DELLA NOMINA AD ECONOMO SPIRITUALE DEL SACERDOTE GIAMBATTISTA BARTOLI


 PASQUALE PICONE

Per grazia di Dio e della Santa Sede, Vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, soggetto alla stessa Santa Sede, al diletto figlio in Cristo GIOVANNI BATTISTA BARTOLI, eletto Economo Spirituale della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Molfetta, salute e pastorale benedizione.
L’onestà di vita e di costumi ed altri lodevoli meriti di probità e di virtù, di cui lo sappiamo dotato, ci inducono a renderti grazie.
Crescendo gli abitanti in molte città della Puglia, poiché non era permesso agli stessi sacerdoti di conoscere le loro pecore “de visu” i vescovi pugliesi chiesero al papa Pio X di felice memoria con insistenti preghiere di poter erigere nuove parrocchie. Assecondando volentieri questi desideri, tramite la S. Congregazione Concistoriale, con lettera prot. N. 886/14 in Roma il 15 maggio 1914, agli stessi vescovi dette la potestà di erigere nuove parrocchie, di dividere, di trasferire, di cambiare, in giusta misura quelle erette in altro modo. Noi, perciò, conoscendo che in Molfetta vi erano solo quattro parrocchie per circa 50.000 abitanti, col consiglio degli ecclesiastici appositamente valutati e col consenso del rev.mo Capitolo della Cattedrale di Molfetta, deliberiamo che se ne aggiungessero due nuove. Con la nostra bolla dello smembramento delle nuove parrocchie e della erezione questa diocesi di Molfetta, il giorno dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria dell’anno 1914, erigemmo un’altra il 1° gennaio 1914 nella chiesa di S. Domenico, un’altra sul terreno assegnato da don Domenico Gagliardi Gadaleta con un suo testamento pubblico il 10 maggio 1911 in via detta volgarmente Umberto I, dedicata al S. Cuore di Gesù da edificare per un tempo veniente. Ora poi, quando con zelo e diligenza fu costruito il pubblico oratorio sul terreno prestabilito, desiderando Noi, con buon assenso degli abitanti che vivevano nel territorio sito in via Umberto I, consultati il nostro Capitolo della Cattedrale di Molfetta e anche il parroco di S. Gennaro, erigemmo la nuova parrocchia e la dedicammo al Sacro Cuore di Gesù nel suddetto oratorio, con tutti i diritti, gli onori e gli òneri secondo il diritto e le consuetudini parrocchiali, specialmente costruendo il fonte battesimale, il tabernacolo della SS. Eucarestia e la custodia degli olii santi.
I confini, in conformità della citata nostra bolla di smembramento delle parrocchie della  città sono: ad est, la zona orientale della città che fa angolo con via Cavallotti; ad ovest, a ponente della città esclusa via Carlo Alberto, ma compresa piazza Margherita di Savoia, via De Luca, c.so Umberto I; a nord via Felice Cavallotti nella sua estensione; a sud la zona meridionale della città comincia dall’angolo con la sporgenza di via Carlo Alberto la parrocchia è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. I parroci di questa diocesi di Molfetta, ogni anno, usano offrire, in perpetuo, al rev.mo Capitolo della Cattedrale di Molfetta, una libbra di cera lavorata il giorno della Purificazione della B.V. Maria e la domenica delle Palme un ramo di ulivo benedetto in memoria e riconoscenza dell’antico I Capitolo che aveva la cura delle anime di tutta la città di Molfetta. Nello stesso tempo si riconosce allo stesso Capitolo il diritto di benedire i morti, di assolverli nelle esequie alle quali lo stesso Capitolo è presente salvo l’esenzione dei “diritti di stola” che spettano ai parroci. Inoltre conferiamo al parroco la facoltà di portare le insegne di partecipante onorario del nostro Capitolo Cattedrale e occupare nel coro il quinto posto e cioè il terzo dalla parte dell’Arcidiacono e subito dopo il parroco dell’Immacolata e nelle pubbliche processioni il posto dietro al parroco di S: Domenico. Allo stesso modo imponiamo di partecipare alle messe pontificali e alle pubbliche processioni come fu sancito per i sacerdoti di questa diocesi.
In verità, per il momento non potendo presentare la congrua per la nuova parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, al posto del parroco alla stessa chiesa parrocchiale da amministrare, tramite le predette Lettere Apostoliche, come vescovo pensiamo di nominare l’Economo Spirituale, a nostro beneplacito.